SANTO STEFANO
Santo Stefano, uno dei più grandi vigneti di Langa, in particolare per l’area del Barbaresco. Si trova in Neive, nella sottozona denominata Albesani della quale occupa la parte più vicina al fiume Tanaro.
Unico per esposizione, pendenza, età e dimensioni
In inverno, quando i vigneti dimostrano la loro grandezza
Cascina
di Santo Stefano
Mappa del 1742
Approfondimento sul vigneto
L’unicità di Santo Stefano può essere spiegata solo come la somma di tanti fattori che concorrono tutti insieme al risultato finale. L’esposizione a Sud-Sudovest permette la perfetta maturazione tecnologica e fenolica anche nelle annate meno favorite ma potrebbe far temere carenze nelle annate troppo calde.
Invece, la vicinanza del fiume Tanaro mitiga il clima rendendolo meno torrido d’estate e meno freddo d’inverno. Inoltre le particolari argille che trattengono tenacemente l’acqua caduta in eccesso, la restituiscono in caso di prolungate siccità con un effetto-spugna per noi utilissimo.
L’età di impianto, in massima parte superiore a 50 anni, fa si che le radici siano ormai molto profonde e non risentano nè degli eccessi meteorologici, nè delle carenze.
Le stesse radici vanno a prelevare l’acqua e gli elementi nutritivi nel suolo ricco di microelementi di origine minerale che, seppur in minima parte, passano ai vini arricchendoli. In particolare il Santo Stefano è famoso per imprimere al vino caratteristiche di balsamicità e freschezza che fecero dire a Bruno Giacosa: “riconoscerei il Santo Stefano in mezzo a decine di altri Barbaresco!”
Nel 2004 al fondo di Santo Stefano abbiamo sostituito i 4 ettari di grano e mais con un bellissimo noccioleto di Tonda gentile delle Langhe in modo da non essere tentati di abbassare il livello dei vigneti.