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La famiglia Stupino
e il Pinot nero.

Il ricordo di bottiglie di Pinot nero prodotte da papà Giacomo con uve acquistate dai Riccardi-Candiani e la possibilità di sfruttare le cantine sotterranee del Castello per la rifermentazione, nel 1990 convinsero Italo e Giulio a piantare due diverse vigne di Pinot nero: una pensata per un vino rosso, l’altra per uno spumante “blanc de noir” metodo classico lungo.

I ricordi di Italo Stupino

"Nel 1957 mio padre Giacomo venne a sapere che il Conte Guido Riccardi Candiani aveva deciso di estirpare una vecchia vigna di Pinot, le cui uve erano state fino ad allora conferite alla cantina Gancia di Canelli. Decise di cimentarsi con questo particolare vitigno e chiese al Conte di vendergli le uve dell’ultima vendemmia.

Lo vinificò ed ottenne un vino ottimo, elegante e morbidissimo per l’epoca (le barbere erano acide e i nebbioli tannici) che fu per molti anni compagno delle feste mie e di mio fratello.
Nel 1990, con la consulenza del Dott. Giancarlo Scaglione, grande enologo, ex direttore tecnico di Gancia e produttore esso stesso vicino a Canelli di Pinot nero,  finalmente piantiamo vigne di questa varietà.  Nel 1993 arriva la  prima annata di Metodo Classico, nel 1995 arriverà il rosso".

Oggi coltiviamo 

3 ettari di Pinot nero

Due ettari sotto al Castello con cloni ed esposizione scelti per il rosso che matura in barriques nelle cantine del Castello e poi in bottiglia.


Si tratta di un bellissimo anfiteatro che è diventato la cornice delle fotografie  scattate dai turisti in arrivo a Neive. Da qui ha origine il nostro Langhe DOC Pinot nero iCortini

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Un ettaro

di Pinot Nero

sulla collina Gallina

Nella zona chiamata Gallina il Pinot nero viene utilizzato per la produzione dello Spumante con Metodo Classico lungo (almeno 36 mesi “sur lies”).  E’ esposto ad Est per avere maggiore freschezza acida e non rischiare maturazioni troppo precoci.

Il vino imbottigliato, rimane almeno 36 mesi nelle cantine storiche sotterranee del Castello per la rifermentazione e l’affinamento in bottiglia.

Da qui ha origine il nostro Piemonte DOC Pinot nero Metodo Classico, un Extra Brut pas dosè naturalmente morbido ed elegante.

IL PINOT NERO,
DALLA BORGOGNA A NEIVE

Le prime notizie certe sull’introduzione del vitigno francese in Piemonte, si hanno verso la fine del 1700, in situazione storica

di piena influenza francese.

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